Iniziare a utilizzare il Profoto A2 è stata a dirla tutta un'esperienza illuminante. Con questa monotorcia compatta, ho scoperto un nuovo livello di versatilità nella fotografia in interni. Da fotografo sono sempre scrupoloso nel passaggio a un nuovo sistema artificiale. Tuttavia, il Profoto A2 ha saputo catturare l'essenza della luce naturale con un dettaglio e una chiarezza sorprendenti.
Profoto non è solo un nome sinonimo di qualità nella fotografia professionale: è una filosofia della luce. In questo articolo non mi limito a recensire un prodotto: condivido un’esperienza concreta, nata sul campo, che riflette il mio modo di fotografare e il mio desiderio costante di innovare con strumenti all’altezza. Il Profoto A2 è entrato nel mio flusso di lavoro non come un gadget, ma come una risorsa affidabile, in grado di adattarsi a contesti editoriali, architettonici con naturalezza.
Profoto A2: una luce compatta per grandi risultati
Mi piace condividere le esperienze legate al mio lavoro, e oggi voglio parlarvi di uno strumento che ho iniziato a usare con curiosità: il Profoto A2. Come fotografo, sono sempre alla ricerca di attrezzature che riescano a semplificare il mio lavoro senza sacrificare la qualità, e devo dire che questa monotorcia portatile mi ha fatto riflettere su quanto una luce artificiale possa integrarsi in modo naturale nei miei scatti.
Un inizio promettente
Quando ho preso in mano il Profoto A2 per la prima volta, sono rimasto colpito dalle sue dimensioni. È incredibilmente compatto, più o meno come una lattina. Questo aspetto, unito al suo peso ridotto, lo rende perfetto per chi si sposta spesso o lavora in location dove la praticità è fondamentale. Personalmente, l'ho portato con me in diverse situazioni: dai ritratti in esterna alle sessioni in interni più strutturate. La sua versatilità è stata una piacevole sorpresa.
La qualità della luce
Sono abituato a lavorare con la luce naturale, quindi ero un po' scettico all'idea di utilizzare una fonte artificiale. Tuttavia, il Profoto A2 ha superato le mie aspettative. La luce che produce è morbida e ben distribuita, utilissima quando voglio dare una spinta di illuminazione in più negli interni. È stato facile adattarlo alle condizioni di luce esistenti, e questo mi ha permesso di mantenere una certa coerenza visiva nei miei lavori. Credo che questo sia uno degli aspetti più preziosi del lavoro con Profoto: la capacità di restituire una luce coerente, neutra e modellabile, capace di integrarsi senza stravolgere la scena. Un plus fondamentale per chi, come me, lavora spesso in location già arredate o ambienti delicati dove la luce non deve mai essere invadente.
Semplicità e controllo
Un altro aspetto che ho apprezzato è la facilità d'uso. L'interfaccia è intuitiva, con uno schermo ampio che permette di regolare le impostazioni in modo rapido e preciso. Inoltre, la connettività con il trigger Profoto Connect, anch’esso dalle dimensioni super compatte, è stata un valore aggiunto.
Versatilità grazie agli accessori
Ho testato i modificatori magnetici della linea Clic, che si agganciano all'A2 in pochi secondi. Sono strumenti semplici ed efficaci, ideali per chi vuole giocare con luci e ombre senza troppi tecnicismi. Per esigenze più complesse, l'adattatore OCF permette di utilizzare un'ampia gamma di light shaping tools, ampliando ulteriormente le possibilità creative. In questo senso, Profoto ha dimostrato di saper ascoltare i fotografi: il sistema modulare, intuitivo e leggero è progettato per chi vuole un set professionale anche fuori dallo studio, con la libertà di creare ovunque.
Per chi vuole approfondire il prodotto, rimando alla 🔗 pagina ufficiale del Profoto A2.
Un compagno affidabile
Dopo averlo utilizzato in diverse condizioni, posso dire che il Profoto A2 si è rivelato un ottimo alleato. Non è solo uno strumento pratico, ma anche una fonte di ispirazione. Mi ha permesso di sperimentare nuove soluzioni luminose, aggiungendo un tocco personale ai miei scatti.
Conclusioni
Da fotografo professionista, ritengo fondamentale raccontare esperienze reali con gli strumenti che uso ogni giorno. Il Profoto A2 non è stato solo una scoperta tecnica, ma un passo concreto nella direzione della qualità e della portabilità.
Credo che ci sia un allineamento naturale tra il mio approccio alla fotografia — pulito, essenziale, progettuale — e la filosofia Profoto.
Mi piacerebbe, in futuro, contribuire con il mio lavoro a progetti, test o contenuti condivisi legati alla luce e alla sperimentazione visiva.
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Non sono il tipo di persona che si entusiasma troppo facilmente per le novità, ma il Profoto A2 ha guadagnato un posto stabile nel mio kit, in un vano dello zaino o della borsa fotografica. È uno strumento discreto e inaspettatamente potente, perfetto per chi, come me, cerca un equilibrio tra qualità e praticità, con un occhio attento alle dimensioni, al peso, all’ingombro. Non è una rivoluzione, ma rappresenta sicuramente una evoluzione estremamente interessante per chi vuole esplorare il mondo della luce artificiale con semplicità e senza eccessi.
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🇬🇧 English version
Starting to use the Profoto A2 has been, quite literally, an enlightening experience. With this compact monolight, I discovered a new level of versatility in indoor photography. As a photographer, I’m always cautious when switching to a new artificial lighting system. However, the Profoto A2 has managed to capture the essence of natural light with impressive detail and clarity.
The first thing that struck me about the Profoto A2 was its size. It's incredibly compact—about the size of a soda can. Combined with its lightweight design, this makes it ideal for photographers who often move between locations or work in tight spaces. Personally, I’ve used it in a variety of settings, from outdoor portraits to more structured indoor shoots. Its flexibility was a very welcome surprise.
I'm used to working with natural light, so I was initially skeptical about using an artificial source. But the Profoto A2 exceeded my expectations. The light it produces is soft and evenly spread—perfect for adding subtle illumination in interior spaces. It blends effortlessly with existing light conditions, helping maintain a coherent visual style across my projects.
Another aspect I appreciated was how easy it is to use. The interface is intuitive, with a large display that allows for quick, precise adjustments. Pairing it with the Profoto Connect trigger—also impressively small—was seamless and added further convenience to my workflow.
I also tested the Clic magnetic modifiers, which attach to the A2 in seconds. They’re simple yet effective tools for photographers who like to play with shadows and highlights without diving too deep into technical setups. For more advanced needs, the OCF adapter opens up access to a wide range of light-shaping tools, greatly expanding creative potential.
After using the Profoto A2 in multiple real-world scenarios, I can say it's not just a practical piece of gear—it’s also a source of inspiration. It helped me explore new lighting solutions and added a personal touch to my images.
I’m not easily impressed by new gear, but the Profoto A2 has earned a permanent place in my camera bag. It’s compact, discreet, and surprisingly powerful—perfect for professionals like me who seek a balance between quality and practicality. It may not be a revolution, but it's certainly an exciting evolution for those wanting to explore artificial lighting in a simple and effective way.
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Vincenzo Ruocco

Appassionato di architettura, in particolare Art Déco e Classica, mi sono laureato in Storia Contemporanea presentando una tesi sullo sviluppo di Manhattan.
Mi sono formato attraverso un Master in fotografia di architettura e interni e continuato a studiare seguendo corsi professionali.

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